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Per la prima volta nella storia un testo biografico di un autore contemporaneo viene tradotto in simboli CAA (Comunicazione Alternativa Aumentativa) e reso accessibile a tutti. Si tratta de Il mio Afghanistan di Gholam Najafi, rifugiato afgano, in fuga dalla guerra e dai talebani, arrivato in Italia a soli 16 anni come minore straniero non accompagnato, e oggi scrittore e poeta.

È la nuova uscita editoriale all’interno della collana Parimenti, realizzata da edizioni la meridiana in collaborazione con il Centro Documentazione Handicap di Bologna. Quando Gholam, che stava pubblicando proprio con la meridiana il suo libro, vide Il diario di Anna Frank tradotto in simboli della CAA (primo libro uscito per la collana Parimenti) disse che gli sarebbe servito molto un libro così quando, arrivato in Italia, non conosceva ancora una parola di italiano.

Ora la sua storia, l’orrore della guerra, la fuga, l’inserimento in una comunità in Italia e poi in una famiglia, gli studi, la passione per la ricerca diventano accessibili anche ai giovani lettori con disabilità linguistiche e cognitive, o a tanti altri che si approcciano con difficoltà ai testi tradizionali, o per le persone straniere, per avere uno scambio di conoscenza quando non c’è ancora una lingua comune.

La traduzione in simboli è realizzata dal Laboratorio Librarsi all’interno del CDH, una équipe specializzata in semplificazione e traduzione di testi letterari, formata soprattutto da persone con disabilità. Per Il mio Afghanistan anche i disegni che accompagnano il testo sono stati realizzati da un collega con disabilità, Camilo De La Cruz.

Per un’operazione di accessibilità a 360 gradi, il libro è disponibile anche in versione audiolibro.

Per acquistare Il mio Afghanistan in CAA e sfogliarne alcune pagine: https://bit.ly/IlMioAfghanistan_CAA