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Inaugurato lo scorso 22 luglio nella sede del Cassero, in via don Minzoni 18, lo sportello di ascolto, supporto, orientamento rivolto alle persone LGBTQI+ è aperto 5 giorni a settimana, con un segretariato sociale che crea rete con i servizi cittadini per aiutare le persone coinvolte a uscire da situazioni di violenza e discriminazione.

La nascita di questo spazio ha come obiettivo principale il miglioramento delle condizioni di vita e psicologiche delle persone LGBTQIA+ in condizioni di fragilità e vittime di discriminazioni a causa del proprio orientamento e identità di genere, aiutandole a ricostruire una rete di contatti e una situazione di benessere personale. Il progetto adotta un’ottica intersezionale che tiene conto contemporaneamente anche di altri fattori di discriminazione ed è gestito da persone LGBTIQIA+, seguendo un metodo peer to peer.

Un servizio che diventa realtà grazie alla vincita di un bando Unar, l’ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali, per rafforzare o creare sportelli di questo tipo a livello nazionale. 
Un’iniziativa estremamente utile per le persone della comunità LGBTQ+, che spesso non ricevono adeguata risposta alle loro esigenze.

“Discriminazioni e violenza verso le persone LGBTQIA+ si esercitano in ogni contesto della vita: a casa, al lavoro, a scuola, nel percorso migratorio, quando si è ormai anziani, etc. Ciò accade anche all’interno dei servizi sociosanitari” sostiene Camilla Ranauro, presidente del Cassero. Insieme ad altre realtà con cui è partner, il Cassero mette a sistema i servizi di aiuto, supporto e orientamento che ha già attivi, come il telefono amico, lo sportello di sostegno psicologico e quello giuridico, il settore Scuola e formazione, il settore Salute e gruppi di socializzazione.

La rete dei partner del Cassero ha all’interno diverse realtà del territorio e non solo.
Tra queste vi sono Unar, Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le pari opportunità, Regione Emilia-Romagna – Assessorato Pari opportunità, Comune di Bologna, Asp città di Bologna, Casa delle donne per non subire violenza Bologna, Enfap Emilia-Romagna, Legacoop Bologna e il Coordinamento Arcigay Emilia-Romagna.

La rete offre inoltre altri contributi, come il sostegno sul disagio abitativo nel caso di Piazza Grande o l’inserimento lavorativo nel caso dell’ente di formazione Enfap.

Allo sportello sociale è possibile:

accedere a colloqui individuali;
ricevere informazioni dettagliate sui servizi;
fissare un appuntamento per sportello psicologico e giuridico;
ricevere orientamento e accompagnamento ai servizi competenti per la presa in carico.

L’accesso è libero ed è possibile recarsi negli orari di apertura, dalle 9.30 alle 13.30 il martedì, mercoledì e venerdì; dalle 15 alle 18 il lunedì e il giovedì.

È possibile anche telefonare al numero 3880925933