di Martina Selleri/ “Vogliamo sapere come stanno i giovani oggi”. Un obiettivo chiaro, preciso, quello che Francesca (16 anni) ci espone mentre la intervistiamo in una piccola sala per registrazioni fatta in casa.
Infatti, il centro di prevenzione giovanile I cortili è diverso dagli altri, e non solo per i campi sportivi di cui è fornito, ma anche, e soprattutto, perché è un vero e proprio ecosistema a parte. È un piccolo mondo nascosto un piano sottoterra nel Villaggio del fanciullo, quartiere Cirenaica, un mondo fatto di graffiti sui muri, di foto, di musica, di giochi e cene del martedì. Un mondo che sa di casa e di famiglia, e ciò si percepisce subito, appena vi si entra.
È rassicurante sapere che nella nostra città ci sono posti come I cortili, dove i ragazzi possono trovare una rete di supporto, delle persone che li capiscono quando gli altri, a casa o a scuola, non lo fanno, un gruppo di amici che non giudica, non discrimina, anzi che accoglie indistintamente: “Che fa imparare che il diverso è uguale, quindi non è da rifuggire” come dice Denise (19 anni).
Ma oltre ad essere un punto di riferimento per la comunità del quartiere, perché, diciamocelo, in Cirenaica tutti sono andati a giocare al campetto del Villaggio almeno una volta, adesso questo centro vuole interessarsi di tutta la comunità bolognese. Quando si dice che i giovani non hanno più voglia di fare niente, non hanno più interessi, bisognerebbe pensare a Denise, Francesca, Alex, Bappi… a tutti loro, che vogliono mettersi in gioco e aiutare i loro coetanei, mostrare loro che non si è mai soli, ma si fa sempre parte di qualcosa di più grande. Per fare ciò hanno deciso di usare il mezzo più potente dei nostri giorni: l’audiovisivo, intervistando i ragazzi per strada, interessandosi alle loro vite, alle loro esperienze universitarie e non, e ai loro problemi.