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I ragazzi della Scuola Media De André della classe 2^B hanno regalato alla città un’opera artistica che vuole essere insieme una testimonianza di memoria e un monito verso il pericolo rappresentato dall’amianto, il materiale protagonista di un progetto di sensibilizzazione sociale creato con la collaborazione dell’Associazione Famiglie e Vittime dell’Amianto Emilia – Romagna Aps (AFeVa).
L’amianto è un materiale tristemente noto per l’insidia che rappresenta per il corpo umano quando questo è esposto alla degradazione del materiale dovuta al tempo, ed è una pagina tragica della storia di molti lavoratori e lavoratrici italiane, per non parlare delle loro famiglie.

La classe scolastica è stata guidata dall’Associazione Culturale Artecittà e ha voluto restituire al territorio di Bologna, tramite una narrazione che parlasse per immagini, il racconto legato alle Officine Grandi Riparazioni delle Ferrovie dello Stato di Bologna, che nel giugno del 2018 chiusero dopo 110 anni di attività. In questi luoghi fiorì l’industria del sistema ferroviario e del mondo della manutenzione e riparazione di locomotive e carrozze ferroviarie, dando lavoro a migliaia di persone. Purtroppo l’esposizione all’amianto dei lavoratori, l’inadeguatezza della diffusione di informazioni e la povertà della gestione del servizio sanitario nonché il naturale processo di degradazione cui va incontro l’amianto dopo un certo periodo, e da la sua conseguente nocività, hanno causato la morte di oltre 300 cittadini.

L’opera, che è stata installata in via Casarini a Bologna, è stata intitolata dai ragazzi “Amianto: si deve sapere!” ed è un grande pannello articolato in quattro tavole che descrivono la vicenda di questo materiale e delle morti che esso ha causato negli anni. I ragazzi si sono soffermati sulle varie tappe della memoria storica che hanno ripercorso nei loro disegni: l’utilizzo indiscriminato ed entusiastico dell’amianto perché versatile e perfetto per la coibentazione, il contatto diretto dei lavoratori con questo materiale senza le precauzioni necessarie, la battaglia sindacale dei lavoratori quando i rischi cominciano a emergere, e infine le inevitabili conseguenze corporee dell’esposizione, sorgente di malattie spesso mortali.

L’opera realizzata dai ragazzi funge da catalizzatore della memoria collettiva, e si sofferma sul finale tragico che questa storia durata anni ha avuto; tuttavia vuole essere un supporto per le battaglie legali che si stanno ancora svolgendo e uno spiraglio per accrescere la propria consapevolezza e affermare il diritto alla salute e alla sicurezza nei luoghi di lavoro.