Un ciclo di incontri gratuiti, intitolato ConnessioniRiconnesioni, a tema del verde urbano inteso come ambiente in cui si vive e di cui ci si nutre, si svolgerà in quattro giornate di marzo, presso il Centro Interculturale Zonarelli, via Sacco 14, Bologna. Aperto al pubblico grazie al progetto Più Parco Per Tutti a cura del Gruppo di Progettazione partecipata Gandusio e dintorni.
Una pratica ormai molto in voga è quella dell’orto urbano che non solo rappresenta un passatempo per lenire lo stress quotidiano ma anche un’utile risorsa a livello nutrizionale per le persone che lo coltivano nonché un contributo, seppur piccolo se considerato singolarmente, per contrastare l’inquinamento della città. Come fare però a crearne uno restando eco-friendly e con le condizioni che in città sono così poco favorevoli, per lo spazio spesso limitato o per altri ovvi fattori dettati dall’urbanizzazione? Prima è necessario conoscere i cicli biologici delle piante ortive che si intende coltivare, la fertilità del terreno e, in ultimo ma non per importanza, come si tutela la biodiversità che sappiamo oggi essere alquanto compromessa dalle monocolture praticate nelle coltivazioni intensive a causa della sempre più crescente domanda di mercato. Alberto Boggero, botanico e tecnico esperto di Orticoltura biologica farà da guida all’incontro previsto per il 4 marzo, dalle 17 alle 19, e per mezzo di una visita pratica all’Orto dei Pepoli (Giardino Parker Lennon) tratterà di questi argomenti. Un’occasione unica per gli appassionati del verde.
Il secondo incontro, invece, dal titolo Gli Alberi per il nostro benessere verrà gestito dall’ecologa ed erborista Maria Grazia Lonardi e, sabato 7 marzo, dalle 17 alle 19, tratterà di quanto siano vitali gli alberi per il benessere dell’umanità. Le continue deforestazioni privano il nostro pianeta di ossigeno necessario al mantenimento delle condizioni climatiche ottimali nonché della vita stessa sulla Terra. I cosiddetti polmoni verdi del mondo rappresentano l’unica fonte importante di ossigeno e stanno scomparendo a causa degli interventi umani e con essi svanisce anche la loro ricca biodiversità animale e vegetale.
Per compensare il fabbisogno umano di cibo si ricorre a pratiche sempre più intrusive da parte dell’uomo di allevamento e coltivazione che quindi comporta la produzione e il conseguente consumo di prodotti sempre più artificiali. La manipolazione degli animali da allevamento e delle piante da coltura sul lungo raggio porta i prodotti derivati da questi all’inevitabile perdita di valori nutrizionali. I lunghi viaggi di questi prodotti, dettati dalla globalizzazione, inoltre, per essere resi possibili prevedono l’impiego di conservanti chimici dannosi non solo per i consumatori ma anche per l’ambiente. Un qualunque frutto coltivato oggi non è più paragonabile a livello di apporto nutrizionale allo stesso frutto coltivato anche solo 50 anni fa. Questi sono i fattori che determinano la necessità pressante di andare alla ricerca di prodotti di contadini, piccoli agricoltori locali che non pratichino allevamenti o colture intensive, rispettando in questo modo la biodiversità e il naturale ciclo di vita delle piante e degli animali, e che producano di conseguenza alimenti con alti valori nutrizionali, senza l’ausilio di prodotti chimici. Purtroppo questi prodotti a differenza di quelli delle multinazionali non sono agevolati dalle campagne pubblicitarie ma non sono nemmeno tanto impossibili da reperire come spesso si crede ed è per questo che durante il terzo incontro, mercoledì 18 marzo, dalle 18.30 alle 20.30, si parlerà chi sceglie quello che si mangia al fine di promuovere sette mercati contadini settimanali e un Emporio di comunità.
L’ultimo incontro è una celebrazione e infatti coinciderà, come data, con la ricorrenza della Festa di Noruz o Capodanno Persiano (Patrimonio Immateriale dell’Umanità UNESCO dal 2010) ovvero il 20 marzo, dalle 19 in poi. La tradizione iraniana prevede, come primo giorno del calendario solare, l’equinozio primaverile, tra il 20 e il 21 marzo, e vi celebra la rinascita della vita. In questa maniera forse anche un po’ nostalgica di una vita dell’uomo che un tempo viveva con i ritmi delle stagioni si concluderà il ciclo di incontri.