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Promuovere la solidarietà significa non porsi confini ideologici e barriere di alcun tipo, quanto piuttosto essere a favore del soccorso reciproco e volto al miglioramento.

È proprio questo il senso autentico del sodalizio tra Ageop Ricerca e le donne detenute nel carcere bolognese della Dozza, riunite nel gruppo di lavoro Gomito a gomito. Un incontro che va al di là della semplice cooperazione, dal quale prende vita la produzione di borse estive in tela, in edizione limitata, disponibili alla vendita al Punto Ageop di via Bentivogli 9.
Ogni borsa raffigura disegni e colori di bambini e ragazzi del reparto di Oncologia pediatrica dell’IRCCS del Sant’Orsola, ospitati nelle case di accoglienza di Ageop Ricerca Odv. Età, culture e provenienze diverse che si rispecchiano negli stili e nelle figure alle quali danno forma, dalla semplice pittura al batik, con figure animali e vegetali.

“Credo sia stato importante per loro sapere di collaborare a un progetto destinato alla vita dei bambini e degli adolescenti ammalati di cancro e alla possibilità di un loro futuro migliore”, dice Enrica Morandi della cooperativa sociale “Siamo Qua” e coordinatrice delle sartorie del carcere cittadino.

Un progetto che ha come valore fondante l’inclusione, per una solidarietà che non conosce limiti e preconcetti.
A tal proposito, Francesca Testoni, direttrice generale di Ageop Ricerca, afferma:
“Così come ci impegniamo in progetti di cooperazione internazionale per consentire a tutti i bambini di accedere alle cure, così come aiutiamo le famiglie straniere e italiane in difficoltà economica e così come abbiamo accolto i nuclei famigliari ucraini di bambini con cancro, allo stesso modo sentiamo di non poterci in nessun modo sottrarre dall’esprimere concretamente la nostra solidarietà e il nostro sostegno a progetti destinati alle realtà più fragili del territorio”.

La cooperazione tra Ageop e le donne del carcere ha dato vita a un’etichetta che ne contraddistingue la produzione. Inoltre, delle borse si è già pensato alla collezione autunno-inverno, con stoffe invernali e manici in cuoio.
Il ricavato della vendita verrà equamente suddiviso tra le due realtà e contribuirà al sostegno di servizi di accoglienza di Ageop e al progetto di sartoria al quale prendono parte le lavoratrici detenute, oltre a far partire l’attività lavorativa nella sezione maschile del carcere della Dozza, in apertura i primi di luglio.