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di Joe Kris / Forse anche fuori dal carcere la garanzia della salute per tutti è un problema sempre più diffuso, ma certo all’interno degli istituti penitenziari il sistema sanitario è molto carente, e questo aggiunge sofferenza alla pena.
Non sempre, quando le persone detenute ne hanno bisogno, i servizi dell’area sanitaria riescono a rispondere alle tante problematiche che la carcerazione stessa provoca. I disservizi si ripercuotono sull’umore già instabile dei detenuti, e, di conseguenza, sul loro comportamento; il nervosismo e l’aggressività aumentano e possono provocare provvedimenti disciplinari che aggravano la situazione e innescano un circolo vizioso che a volte si traduce anche in un aggravamento della pena.

Sono molto diffusi i problemi odontoiatrici, che non vengono seguiti con cure adeguate e con farmaci adatti a lenire il dolore. Anche per le patologie muscolari o articolari vengono adottate soluzioni spesso inutili. Al di là delle specifiche problematiche, i tempi per ricevere visite (il medico è presente una volta alla settimana nelle diverse sezioni), farmaci e cure sono troppo lunghi e creano un malcontento diffuso, proprio in un ambito in cui la persona dovrebbe sentirsi garantita e supportata nel suo primario diritto alla salute. L’attesa è interminabile, come fuori peraltro, anche per gli esami diagnostici. Il dolore psicofisico viene acuito proprio dal tempo che passa inutilmente, senza un’adeguata attenzione alle sofferenze delle persone.

Qui a Bologna molti farmaci non vengono passati e devono essere acquistati tramite un modulo apposito, allegando la richiesta del medico. E anche in questo caso il tempo passa. Spesso lo sciroppo per la tosse arriva quando l’influenza è già passata.

Anche in caso di emergenza, soprattutto di notte, i tempi di intervento sono spesso eccessivamente lunghi anche a causa delle procedure necessarie per attivare l’area sanitaria, e questo è fonte di preoccupazione e di ansia soprattutto per chi soffre di patologie gravi.