image_pdfimage_print

di Fabrizio Pomes / La tv è il mezzo di comunicazione più diffuso nelle carceri italiane. Qui si legge poco e si trascorrono ore davanti al televisore in un’alternanza compulsiva tra insulsi programmi di intrattenimento e di informazione quotidiana.
In questi giorni i tg hanno a più riprese e in differenti salse focalizzato l’attenzione degli ascoltatori sul tentativo di dare fuoco a un cane di razza pitbull avvenuto a Palermo, e sulla morte di un gatto lanciato in piscina.

I diritti degli animali

Moltissimi animalisti si sono riuniti con sit-in organizzati per stigmatizzare tali comportamenti, per richiamare al rispetto degli animali e per sollecitare una tutela giuridica ed etica nei confronti delle specie differenti dall’uomo. Hanno chiesto a gran voce il riconoscimento degli obblighi morali di ogni essere umano nei confronti degli animali ed il superamento dello specismo.
Sentimenti come la compassione e la simpatia per gli animali, o la repulsione verso le sofferenze imposte loro dall’uomo non hanno fondamento razionale, ma potrebbero essere elementi significativi nell’impostazione di un sistema morale.

L’impatto delle nostre decisioni morali

Nella nostra società moderna e complessa forse non saremo mai in grado di avere un’esperienza completa dell’impatto delle nostre decisioni morali. Possiamo nondimeno tentare il possibile per esperire emozionalmente la coscienza di questo fatto.
Se un essere soffre, non ci può essere una giustificazione morale per rifiutare di prendere in considerazione questa sofferenza. Non importa quale sia la natura di questo essere: la sua sofferenza è da tenere in considerazione al pari di sofferenze simili di qualsiasi altro essere.
Molti ritengono corretto parlare di “doveri dell’uomo nei confronti dell’animale”, piuttosto che di “diritti degli animali”. Il nostro Parlamento si è subito attivato con l’inasprimento delle pene in caso di abbandono o di violenza sugli animali, con misure di protezione di specie animali diventate sempre più rare, con limiti imposti tanto alla caccia quanto alla vivisezione e, non ultimo, con l’introduzione dell’obbligatorietà delle doggy bag all’interno degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande
Siamo di fronte a segnali certi del cammino che all’interno della società civile e politica si stanno compiendo per garantire una società più umana ed eticamente corretta.
Siamo tutti concordi nel sostenere queste battaglie, consapevoli che occorra esprimere solidarietà nei confronti degli animali vittime di abusi e violenza. Tutto bene allora?

Suicidarsi in carcere

No purtroppo, perché in questi giorni si è suicidato un giovanissimo detenuto con 8 mesi da scontare. Nonostante le grida di dolore lanciate dalla mamma nei confronti dell’amministrazione penitenziaria per evidenziare i rischi suicidiari del figlio, nessuno è intervenuto. Nemmeno i media ne hanno dato notizia con la giusta evidenza. Per non parlare poi dell’opinione pubblica silente e del silenzio assordante della politica pronta ad affrontare i problemi della giustizia solo in maniera autoreferenziale. I politici hanno cancellato i reati “white collars” (crimini dei colletti bianchi) dall’art. 4 bis di prima fascia. Hanno abolito così il reato di abuso di ufficio. Solo gli esseri umani meritano uno status morale? Hanno qualche proprietà esclusiva che li distingue dagli altri animali? Le vicende appena raccontate fanno sprofondare noi persone private della libertà personale in uno stato di profonda frustrazione. Perché? Perché posti addirittura al di sotto degli animali nella considerazione compassionevole dell’opinione pubblica.