Si prosegue sabato 20 maggio con il secondo appuntamento di “Vibrazioni Migranti 2023 – Storie”, organizzata dall’Associazione Culturale Asanisimasa e in corso a Bologna con eventi fino al 29 giugno, per riflettere su inclusione e integrazione attraverso le arti performative alla luce della mutata geografia umana del tessuto cittadino.
La giornata del 20 maggio è dedicata alla proposta di incontri all’insegna della memoria e per commemorare le vittime del colonialismo italiano.
La data è tutt’altro che casuale: si rifà infatti al più grave crimine di guerra dell’Italia colonialista. Tre mesi dopo il fallito attentato alla vita del viceré di Etiopia Rodolfo Graziani, le truppe del generale Meletti, agli ordini proprio di Graziani, raggiunsero Debra Libanòs, la più celebre città-convento di Etiopia, dove, tra il 20 e il 29 maggio, vennero uccisi tutti i diaconi, i monaci e il vice-priore.
Di seguito il programma della giornata.
ore 10:30
il primo appuntamento della giornata è davanti al Sacrario dei partigiani in piazza del Nettuno per un trekking urbano alla ricerca delle tracce coloniali in città. Tra le tappe, il palazzo Faccetta nera e la Casa del fascio.
Nel pomeriggio le attività si spostano al Nassau (via Dè Griffoni 5/2) per tre eventi che, attraverso linguaggi narrativi diversi, raccontano alcune storie di colonialismo;
ore 17
il vernissage dell’esposizione di tavole originali del graphic novel, work in progress, Yekatit 12 di Andrea Sestante, all’anagrafe Andrea Lelli. Yekatit 12 – l’equivalente del 19 febbraio nel calendario copto etiope – racconta per disegni e parole la strage del 1937 di Addis Abeba. L’autore, modenese, classe 1970, grafico, illustratore e docente di web design all’Accademia Belle Arti di Bologna, è cresciuto con i racconti dei nonni, con le loro storie che incarnavano le narrazioni di ideologie contrapposte che hanno fatto maturare il forte interesse sul tema dell’antifascismo e della resistenza.
ore 18
Segue la tavola rotonda Storie di Colonialismo, in cui Sestante incontra Nadia M. Abdelhamid, mediatrice interculturale, formatrice e studiosa, Mariana E. Califano, storica e attivista di Resistenze in Cirenaica e Matteo Dominioni, studioso del colonialismo italiano e autore di Lo sfascio dell’impero (Laterza, 2008) per parlare dei modi di raccontare storie d’italiani nel Corno d’Africa;
ore 21
Chiude la giornata di eventi il Bhutan Clan, resident band di Resistenze in Cirenaica, con la Suite (anti)Coloniale, un melologo composto in anni di attività sul rimosso coloniale. Il Buthan Clan è composto da: Jadel Andreetto (voce), Stefano D’arcangelo (tastiere e elettronica), Michela Koukoussis (batteria), Bruno Fiorini (chitarra), Giroweedz (basso).
Tutti gli eventi sono a ingresso libero.
Per informazioni scrivere a ass.asanisimasa@gmail.com.