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L’Università di Bologna si prepara ad accogliere una delle figure più eminenti della filosofia contemporanea, Judith Butler, per un incontro aperto a tutta la comunità universitaria e cittadina. La conferenza dal titolo “Fascist Passions” sarà un’opportunità unica per approfondire tematiche fondamentali nel panorama degli studi di genere e della teoria queer.

L’evento, organizzato dall’Università di Bologna e dal Dipartimento delle Arti – DAR, si terrà martedì 7 maggio alle ore 17 presso il Pop Up Cinema Medica 4k, situato in via Monte Grappa 9 a Bologna. Per coloro che non potranno essere presenti di persona, sarà disponibile anche la diretta streaming sul canale Youtube Unibo, garantendo così un accesso inclusivo a questa importante occasione di confronto e riflessione

Judith Butler è una figura di spicco nel dibattito post-strutturalista e ha dedicato gran parte delle sue ricerche ai temi di genere, identità, linguaggio e teorie queer, nonché alla violenza, all’etica e alla politica. Il suo ultimo libro, “Who’s Afraid of Gender?”, rappresenta un punto di partenza fondamentale per l’incontro e sarà al centro delle sue riflessioni.

Il programma dell’incontro prevede i saluti della prof.ssa Cristina Demaria, Delegata per l’Equità, Diversità e Inclusione dell’Alma Mater, seguiti dall’introduzione e moderazione della prof.ssa Ruba Salih del DAR. Durante la conferenza, Butler esplorerà alcuni dei temi chiave del suo lavoro più recente, offrendo anche spunti di riflessione sulla situazione in Palestina e Israele, temi che hanno costantemente animato il suo pensiero e le sue pubblicazioni.

Per partecipare alla conferenza, è necessaria la registrazione sul sito dell’Università.

Judith Butler, Distinguished Professor presso la Graduate School dell’Università della California, Berkeley, è nota per opere fondamentali come “Gender Trouble” del 1990, che ha rivoluzionato il modo di comprendere l’identità di genere. Il suo impegno attivo per i diritti umani, in particolare per la situazione in Palestina e Israele, e le sue numerose pubblicazioni sul pensiero ebraico e la critica al Sionismo, confermano la sua posizione di rilievo nel panorama intellettuale internazionale.