Giovedì 19 maggio alle 17.30 presso la Sala Anziani di Palazzo d’Accursio in Piazza Maggiore 6 si terrà un incontro intitolato Nuovi schiavi? Nuove piantagioni? Caporalato e lavoro migrante nell’agricoltura italiana.
“Nuovi schiavi” e “nuove piantagioni” sono espressioni spesso usate per descrivere le condizioni di lavoro e di vita dei braccianti migranti nella produzione agroalimentare nell’Italia degli ultimi trent’anni – dai pomodori agli agrumi, dalle serre alle stalle alle industrie di lavorazione. Il riferimento è naturalmente alla tratta atlantica degli schiavi e al modo di produzione che caratterizzava le Americhe nel periodo coloniale.
In questo incontro i relatori Domenico Perrotta (Università di Bergamo), Timothy Raeymaekers (Università di Bologna), curatori, insieme a Ilaria Ippolito, del libro Braccia rubate all’agricoltura. Pratiche di sfruttamento del lavoro migrante (Edizioni SEB27) discuteranno insieme a Karin Pallaver (Università di Bologna) la validità di questo accostamento, esaminando similitudini e differenze tra i due contesti storici e mostrando come, con il contributo attivo delle politiche dei governi italiani, il caporalato e i “ghetti” rurali dell’Italia di oggi siano diventati una infrastruttura necessaria per la produzione agricola in un mercato globalizzato.
L’evento si inserisce tra le iniziative collaterali alla mostra “Schiavitù e tratta: vite spezzate tra Africa e Americhe”.