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Al via il progetto da un milione di euro del Comune di Bologna volto a supportare i caregiver familiari. Il supporto viene offerto per mezzo di uno sportello telefonico e di una serie di interventi gratuiti di sostegno.

Attraverso il risponditore automatico del numero unico degli sportelli sociali, si può selezionare il progetto caregiver per avere informazioni e orientamento sulle modalità di accesso alle prestazioni sociali, socio-sanitarie e sanitarie e sulle diverse opportunità e risorse, che possono essere di sostegno all’assistenza e alla cura o che possono essere di aiuto e supporto al caregiver stesso.
Dall’orientamento ai servizi sociali e socio-sanitari, pubblici o gestiti da altri soggetti; alle informazioni sull’incrocio domanda e offerta per le assistenti familiari; ai bandi e contributi esistenti; a tutte le informazioni sulle attività e risorse offerte dalle associazioni attive sul territorio: questi sono alcuni esempi di supporto che lo sportello offre in modo del tutto gratuito.
Sempre attraverso lo sportello telefonico si potrà anche ricevere delle indicazioni sulle pratiche Inps, si potrà avere supporto per ottenere le credenziali Spid, per l’ISEE e per altre pratiche di natura burocratica.

A chi sarà riconosciuto come caregiver (la figura del caregiver familiare è definita da una legge della Regione Emilia-Romagna: è la persona che volontariamente, in modo gratuito e responsabile, si prende cura di una persona cara consenziente, in condizioni di non autosufficienza) verrà offerta, inoltre, una serie di interventi gratuiti di supporto e sollievo quando non ha la possibilità di prendersi cura della persona cara. Gli interventi possono essere attivati, ad esempio, in caso di assenza del caregiver per malattia, cure e terapie, in caso di quarantena, durante le ferie o in caso di assenza per altri impegni personali o familiari.
Gli interventi saranno operati dai professionisti del consorzio Aldebaran nell’ambito del contratto di servizio tra Comune e ASP Città di Bologna, e prevedono sette prestazioni: cinque interventi domiciliari di cura della persona o di supporto educativo (a seconda dei bisogni dell’assistito), un intervento di consulenza relazionale, cioè di supporto emotivo o psicologico sulla gestione della fragilità familiare, un intervento di consulenza sulla movimentazione della persona assistita e l’adattamento dell’ambiente domestico ai suoi bisogni, svolto da un fisioterapista.

Per saperne di più consulta www.comune.bologna.it/sportellosociale/notizie/2731/104126