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L’era digitale ha portato numerosi vantaggi e opportunità, ma non tutti sono in grado di sfruttarli appieno. In particolare, per gli anziani e coloro che si trovano in condizioni di fragilità, l’utilizzo dei dispositivi digitali può rappresentare una sfida. Fortunatamente, grazie a una felice intuizione, la startup barese “Nipote in Affitto” si propone di affiancare giovani assistenti della Generazione Z ai meno giovani per aiutarli ad utilizzare al meglio le nuove tecnologie.

La novità è che Nipote in Affitto ha stretto una collaborazione con la Fondazione ANT, varando un programma di affiancamento tecnologico specificamente dedicato ai malati oncologici e ai caregiver e operatori sanitari che li assistono quotidianamente. Questo progetto, che si sta attivando nella Città Metropolitana di Bologna, si aggiunge all’impegno di Nipote in Affitto sull’intero territorio pugliese.

Secondo la presidente di Fondazione ANT, Raffaella Pannuti, l’assistenza ai pazienti oncologici in fase avanzata o avanzatissima richiede un approccio globale di tipo socio-assistenziale. In questo contesto, il coordinamento con Nipote in Affitto è volto a garantire un’assistenza personalizzata alle esigenze di ciascun paziente e caregiver, con un’attenzione costante all’umanizzazione delle cure e al concetto di telemedicina.

Il progetto congiunto di Nipote in Affitto e ANT, che sta prendendo il via nelle prossime settimane a Bologna, è reso possibile grazie al sostegno di Emil Banca, un istituto di credito cooperativo con una solida collaborazione con ANT e un impegno nel superamento delle barriere, sia fisiche che digitali.

Il sistema messo a punto da Nipote in Affitto consente di soddisfare le esigenze specifiche dei pazienti oncologici e dei loro caregiver, come l’attivazione dello SPID, la consultazione del fascicolo sanitario elettronico, l’accesso al sito INPS e altro ancora. Questo servizio è già attivo in diverse città italiane, sia tramite consulenze a domicilio che attraverso colloqui in videochiamata, su richiesta.

Secondo Roberto Salamina, CEO e co-founder di Nipote in Affitto, c’è una parte della popolazione che ha pieno diritto di accedere ai servizi digitali e sentirsi inclusa nella vita sociale. L’obiettivo di Nipote in Affitto è quello di rendere inclusiva e coinvolta anche la generazione dei Baby Boomers, offrendo loro l’opportunità di utilizzare i dispositivi digitali e di apprendere le nuove tecnologie.

Valentina de Caro, CMO e co-founder di Nipote in Affitto, sottolinea che il digitale è uno dei pilastri dell’inclusività nella nostra società, consentendo a tutti di connettersi e imparare. 

Maggiori informazioni sulla ricerca in ambito di telemedicina di ANT a questo link https://ant.it/cosa-facciamo/ricerca/progetto-telemedicina-butterflife/