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Arci Bologna gestisce sul nostro territorio due Circoli Rifugio, uno ad Anzola dell’Emilia e uno in Bolognina. Ma cosa sono i Circoli Rifugio? Chi ospitano? Per scoprirlo abbiamo intervistato Francesca Santucci, facente parte del gruppo dirigente di Arci Bologna e nelle Officine sociali, e che segue l’organizzazione delle raccolte fondi, e Federica Tarsi, coordinatrice dei Circoli Rifugio e facente parte dell’équipe che aiuta le famiglie.

I Circoli Rifugio sono un progetto di Arci Nazionale, creato ormai due anni fa per aiutare famiglie o singole persone in fuga dalla guerra e non solo, tramite corridoi umanitari. “Un primo protocollo è stato firmato per l’Afghanistan dal Governo per aiutare donne attiviste, persone Lgbtq+ e giornalisti – dice Francesca Santucci – Più di un anno fa è stato firmato un altro per la Libia per salvare migranti vittime di detenzione o con fragilità”.

Il primo anno per aiutare queste persone l’Arci Nazionale è riuscita a stringere un accordo di sponsorizzazione con Soka Gakkai, centro buddista, che paga le spese basilari dei Circoli. I rifugiati fin dal loro arrivo in Italia all’aeroporto di Fiumicino vengono accolti dai membri dell’Arci Bologna per esser poi portati nelle loro nuove case. “Ora disponiamo di due appartamenti – racconta Federica Tarsi – uno a Bologna, zona Bolognina, e uno ad Anzola. Il primo nasce a luglio 2025 e sta ospitando una famiglia afghana, che ha vissuto un periodo in Pakistan prima di venire qui, il secondo, invece, è aperto da marzo 2024 e ospita una famiglia del Sudan, composta da una mamma con tre figlie, e una giovane ragazza etiope”.
Le famiglie dei Circoli Rifugio vengono seguite giornalmente da una piccola équipe, composta da Federica e altre professioniste, che li aiuta sia nella faccende quotidiane, sia in quelle burocratiche e sanitarie. Essa fornisce anche beni come denaro, vestiti e materiali scolastici.

Ogni rifugiato segue un percorso specifico. “I bambini cerchiamo di inserirli a scuola il prima possibile – afferma Federica Tarsi – mentre gli adulti seguono un corso di italiano e dopo seguono corsi di formazione propedeutici all’entrata nel mondo del lavoro. L’équipe li segue in qualunque questione della vita quotidiana”.

Dovendo sostenere le famiglie e pagare le professioniste che formano quest’équipe, il progetto è molto costoso e per questa ragione continuamente si cercano vari modi per sostenerlo. Oltre ai finanziamenti di Soka Gakkai, si organizzano raccolte fondi, anche in collaborazione con i Circoli di altre città o creano eventi a tema, feste per esempio. “Cerchiamo di far conoscere il progetto a tutti i soci e le socie tramite queste raccolte fondi, proprio perché così possono aiutarci con donazioni o contribuire in altro modo – dice Francesca Santucci – Un esempio è la raccolta di materiale scolastico, che abbiamo realizzato a inizio settembre, che è andato molto bene”.

Per ulteriori informazioni e per donare:
https://arcibologna.it/attivati-per-i-circoli-rifugio/