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Giovedì 28 ottobre si è tenuta la presentazione regionale del Dossier Statistico Immigrazione a Palazzo d’Accursio (trasmessa in diretta streaming dall’Associazione Africa e Mediterraneo e ora disponibile a questo link).

Tra i dati emersi è stato registrato un rallentamento della crescita della presenza dei cittadini di origine straniera in Emilia Romagna. Al 31 dicembre 2020, secondo i dati Istat, i cittadini stranieri residenti in Emilia-Romagna sono 537.556, in flessione di poche decine di unità rispetto all’anno precedente. Costituiscono il 12,1% della popolazione complessiva. Si tratta del dato più alto fra le venti regioni italiane.

Ad incidere su questi dati (in leggero aumento rispetto al 2019) il maggior decremento complessivo della popolazione italiana, dovuta a un’ulteriore contrazione delle nascite e al drammatico incremento dei decessi causati della pandemia.

I dati rimasti stabili riguardano la più alta incidenza dei residenti stranieri nei territori nord-occidentali della regione, con la provincia di Piacenza in testa (14,6%). In aumento l’incidenza degli alunni stranieri (in grande maggioranza nati in Italia) iscritti nelle scuole dell’Emilia Romagna nell’anno scolastico 2019/2020, pari al 17,1% del totale.

A livello nazionale cala del 6,4% l’occupazione dei cittadini stranieri, mentre in Emilia Romagna rimangono stabili (circa 259.800). Ma le donne straniere occupate, come per l’intero Paese, diminuiscono in modo significativo da 122.867 a 115.952, passando dal 47,4% degli stranieri che lavorano al 44,6%.

Un dato incoraggiante, anche a livello nazionale, è invece quello che riguarda l’aumento delle imprese condotte da cittadini stranieri. Secondo i dati Infocamere e Unioncamere, in Emilia Romagna le imprese condotte da cittadini stranieri sono 55.999, il 12,5% del totale, con un incremento del 2,5% rispetto al 2019.