Una forte adesione alle tematiche sociali, voglia di mettersi in gioco per il bene comune del proprio territorio, azioni spontanee di crescita personale ma anche semplice volontà di “fare esperienza” che potrebbe tornare utile una volta scritta nel curriculum: le motivazioni che spingono volontarie e volontari in tutta Italia, da Nord a Sud, sono tante e diverse. Su questo tema riflette il magazine dei Centri di servizio per il volontariato Vdossier, che dedica la copertina del mese di luglio a un’indagine dal titolo “Chi me lo fa fare: inchiesta sulle motivazioni del volontari”.
Da ognuno dei progetti italiani, europei e internazionali per il volontariato arrivano testimonianze dei tecnici dei Centri di Servizio per il Volontariato. Testimonianze ma anche istanze diverse, dall’accoglienza dei migranti all’ambiente, dal disagio psichico all’inclusione delle disabilità, all’attivismo civico nel sistema scolastico italiano, con una rete di volontari sempre in crescita in tutta Italia.
L’inchiesta è arricchita dalle interviste a Stefano Laffi, co-fondatore di Codici – Ricerca e intervento, organizzazione che da anni cura progetti partecipativi, per favorire la “presa di parola” da parte dei cittadini e la rigenerazione di centri giovanili e spazi pubblici, e a Luca Di Francesco, co-fondatore della piattaforma Job4good, ideata proprio per mettere in contatto chi cerca e chi offre lavoro nel non profit.
“C’è chi continua a credere al bene comune – scrive nel suo editoriale il direttore responsabile di VDossier, Andrea Fanzago – e non sono solo i “privilegiati” che non soffrono la crisi, che hanno avuto la fortuna di nascere in famiglie che riescono a non far conoscere loro i problemi del mondo. La spinta civica è viva in questo Paese, e in molti casi l’innesco sta proprio nell’assistere a situazioni difficili in contesti inediti. Le motivazioni quindi diventano il perno fondamentale dei tempi che viviamo, anche nel mondo del Terzo settore”.