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Il Consiglio dei Ministri, lo scorso 7 luglio, ha approvato, come esame preliminare, lo schema di Decreto – proposto dal ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Andrea Orlando, in collaborazione con l’Autorità di Governo in materia di sport, la sottosegretaria Valentina Vezzali – “correttivo” al decreto legislativo 28 febbraio 2021, n. 36 (Attuazione dell’articolo 5 della legge 8 agosto 2019, n. 86) sul riordino e riforma delle disposizioni in materia di enti sportivi professionistici e dilettantistici, nonché di lavoro sportivo.

Il decreto presenta, tra le diverse disposizioni correttive, misure di semplificazione e di contenimento degli oneri (contributivi e fiscali), per le prestazioni lavorative, al fine di rendere l’impatto della riforma più sostenibile per associazioni e società sportive dilettantistiche e organismi.

“Accogliamo con favore lo schema di decreto correttivo approvato in prima lettura dal Governo – commenta Tiziano Pesce, presidente nazionale Uisp – che coglie, fra l’altro, gran parte delle proposte da noi formulate in tema di semplificazioni, di armonizzazione tra la legislazione del terzo settore e quella del sistema sportivo, presentate sia in sede di audizione presso il tavolo tecnico incaricato dalla sottosegretaria allo sport, Valentina Vezzali, nell’ambito del procedimento di consultazione avviato nel giugno 2021, che nell’interlocuzione diretta e condotta attraverso il Forum del terzo settore con il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.

Il correttivo rende di fatto compatibile la riforma dello sport con quella del terzo settore, consentendo agli enti e alle associazioni, che manterranno le loro caratteristiche, di poter svolgere come attività di interesse generale quella sportiva dilettantistica, applicando solo per quest’ultima la disciplina prevista dalla riforma dello sport, riconoscendo, nei fatti, il valore sociale dello sport. Chi opererà all’interno di una associazione o società sportiva dilettantistica potrà essere, quindi, inquadrato come lavoratore (operando verso corrispettivo, con la conseguenza di poter essere finalmente considerati, dagli enti previdenziali e assicurativi, tutelabili sia sotto il profilo previdenziale, sia assicurativo) o volontario (a fronte del mero rimborso delle spese vive sostenute e documentate).

“Ringraziando sentitamente la sottosegretaria Vezzali e il ministro Orlando – aggiunge Pesce – non possiamo però non sottolineare aspetti che, proprio in questo percorso di riforma del sistema sportivo, auspichiamo possano essere tenuti in conto nel prossimo futuro. La ricerca, giusta, e da noi richiesta a tutti i tavoli di confronto, della sostenibilità economica dei costi del lavoro sportivo, all’interno di una filiera tremendamente colpita dalla pandemia e dalle attuali crisi energetiche e non solo, non può essere quasi esclusivamente perseguita attraverso l’applicazione di aliquote previdenziali e relative riduzioni, che, nei fatti, non garantiscono, in prospettiva, quelle che invece dovranno essere eque tutele pensionistiche per le lavoratrici e i lavoratori. Concetti, che, come Uisp, abbiamo evidenziato e richiesto in tutte le occasioni di confronto con il Governo e il Parlamento. Si tratta pertanto, senza dubbio, di un primo passo, positivo, a cui, ci auguriamo, il Governo possa far seguire altri importanti provvedimenti di sostegno, anche a partire dalla prossima legge di bilancio, con una attenzione che dovrà essere pluriennale”.

L’Uisp non farà mancare la propria attenzione anche nelle prossime settimane – conclude il presidente Pesce – periodo in cui andrà avanti l’iter che condurrà all’approvazione del decreto correttivo, attraverso l’esame delle Commissioni parlamentari e delle Regioni”.