Il Coordinamento del Forum del Terzo Settore Emilia Romagna, riunitosi il giorno 30 ottobre 2020, esprime il proprio rammarico e grande preoccupazione sul fatto che nelle misure di compensazione indicate nel Decreto “Ristori” ci si sia dimenticati, come spesso accade, delle realtà del Terzo settore non commerciale.
Si tratta di una vasta area di associazioni e circoli che hanno rappresentato, assieme al volontariato e alla protezione civile, una straordinaria risorsa in aiuto ai cittadini e alle persone più fragili durante il periodo del lockdown che ora rischiano di scomparire, più o meno lentamente, a causa della chiusura di tutte le loro attività. Attività culturali, formative, ricreative, di sport sociale; tutti settori fermati dall’emergenza.
Nel condividere le proposte e le iniziative in corso del Forum nazionale per modificare il Decreto in oggetto, con la richiesta dell’utilizzo al più presto delle misure già approvate nei precedenti provvedimenti, ribadiamo con forza la nostra volontà di operare nella ricerca del dialogo con responsabilità e non percorrendo altre strade, come in alcuni casi sta avvenendo, che invitano al ribellismo e al non rispetto delle leggi.
Appare evidente che siamo un contesto molto difficile e che la sua fine è ancora lontana, ma proprio per questo è necessario che tutto il patrimonio umano e organizzativo che il Terzo Settore rappresenta debba essere messo in condizione di operare e resistere non solo nell’interesse di chi vi opera ma di tutta la società regionale.
Anche per questo, nel riconoscere il buon lavoro fatto, ci sembra importante sottolineare la necessità che i vari provvedimenti che competono alle diverse Istituzioni regionali e locali, siano equanimi, unici e sopratutto chiari. Cosi come la necessità di sostenere i costi di adeguamento alle prescrizioni anti-Covid delle nostre associazioni che non hanno ancora avuto la possibilità di un riscontro operativo.
In questa direzione, riconoscendo l’impegno della Regione, ci preme sottolineare la necessità che il dialogo e il confronto si allarghi e strutturi con tutti gli Assessorati dove il Terzo settore è presente con le proprie attività. Non si tratta di richieste corporative di una parte, seppur significativa, della popolazione; noi non perseguiamo nessun profitto ma solo il benessere dei cittadini, dell’ambiente e delle comunità. Siamo un patrimonio fatto di persone che aiutano altre persone ricevendo in cambio il valore inestimabile della “ricchezza e bellezza dei semi di vita comune che debbono essere cercati e coltivati assieme”. Tutti!
Questa è, in fondo, la vera posta in gioco.
Il Portavoce
Fausto Viviani