La situazione dell’evolversi della pandemia da Covid-19 genera forti preoccupazioni nelle nostre comunità soprattutto in relazione alle fasce più fragili della popolazione. Pur comprendendo le ragioni dei provvedimenti da parte del Governo e delle Autonomie locali, riteniamo necessario segnalare le difficoltà nelle quali si trovano le associazioni del Terzo Settore.
Siamo preoccupati soprattutto per quelle che sono più vicine al territorio e alla sua fragilità e che rischiano di interrompere definitivamente la loro continuità nelle attività che, tra l’altro, hanno consentito in questi anni e soprattutto in questi mesi di essere un supporto indispensabile a sostegno delle persone più deboli.
In questo quadro riteniamo perciò necessario che si rafforzi il positivo rapporto di ascolto e confronto con le Istituzioni regionali allo scopo, nel rispetto delle norme e delle leggi, di ridurre il più possibile l’impatto negativo della pandemia e nel contempo preservare quelle attività che rappresentano la vita stessa delle associazioni.
Segnaliamo anche l’urgente necessità di trovare nuove risorse da destinare alle associazioni allo scopo di far fronte ai costi sostenuti in assenza di entrate e nel contempo fare tutto il possibile perché alcune attività possano continuare, in massima sicurezza, anche in luoghi diversi dai “centri culturali, sociali e ricreativi” sospesi dal DPCM del 24 ottobre.
Nel contempo è nostro impegno riflettere su come, nel rapporto con i cittadini e le istituzioni, fare in modo che questa drammatica esperienza si possa tradurre in crescita della capacità di resilienza delle associazioni e di rinnovato rapporto con i cittadini e le istituzioni. Anche a tale scopo abbiamo convocato con urgenza il Coordinamento regionale del Forum del Terzo settore Emilia Romagna, per venerdì 30 ottobre.
Il portavoce Forum Terzo Settore Emilia Romagna
Fausto Viviani