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Si è concluso il primo ciclo del gruppo di lettura della biblioteca del penale.
Dodici incontri settimanali, nei pomeriggi del giovedì, della durata di tre o 3 ore circa ciascuno, dal 18 agosto al 3 novembre 2022, per leggere Prudenti come serpenti di Lola Shoneyin, 2012.
I partecipanti hanno espresso soddisfazione per la lettura condivisa come ci è stata proposta, e per questa formula che ha consentito a tanti di noi di avvicinarsi al mondo del romanzo. Il leggere tutti insieme a più voci ha favorito un confronto continuo sulla sulle difficoltà man mano incontrate.
La scelta del libro è stata condivisa, valutando i vari titoli che il bibliotecario ci aveva proposto, ma è stata anche frutto della concomitante lettura dello stesso libro in un altro gruppo presso un’altra sezione.

La storia, ambientata in Nigeria ai nostri giorni, disegna lo specchio di una terra in cui usi e costumi sono molto lontani dai nostri. Il libro, assai realistico e crudo, descrive una società incolta e superstiziosa in cui diverse religioni (Cristianesimo, Islam ed Animismo) convivono in modo confuso; è un contesto dominato da un marcato maschilismo, povero e violento in cui stupri, rapine con omicidio, da un linciaggi ed avvelenamenti mortali sono all’ordine del giorno. Il libro pone al centro della storia una famiglia patriarcale in cui un marito poligamo è circondato da uno stuolo di donne. Il suo amore per loro è pressoché inesistente: l’unico motivo di interesse che ha nel matrimonio è avere molti figli. Se una moglie non è prolifica è inutile. Purtroppo però il protagonista Baba Segi, nonostante abbia una notevole potenza sessuale, ignora di essere sterile. Se tale situazione è a lui sconosciuta, è invece presto ben chiara a tutte le mogli (tranne l’ultima), che hanno nel tempo rimediato facendosi ingravidare da altri. L’ultima arrivata in casa Segi, Bolanle, è culturalmente diversa dalle altre, bella giovane e laureata, ma costretta a rifugiarsi nel matrimonio per sfuggire alla propria famiglia e alla propria vergogna. Non riuscendo a regalare un figlio a Baba Segi, si rivolge ad una struttura ospedaliera per capirne la causa. Fatte analisi ed esami accurati, emerge subito che il problema non è suo ma del marito. Di fronte all’amara scoperta, cui segue la completa confessione della prima moglie, Baba Segi sente l’intero mondo cadergli addosso, e ciò provoca una serie di reazioni a catena nella famiglia. A questo punto interviene la saggezza femminile per far ragionare l’infuriato marito, trovando un nuovo punto di equilibrio e salvando il salvabile nella famiglia distrutta.

Al di là della trama avvincente e resa ancor più misteriosa dai continui stop and go del nostro gruppo di lettura, che ha dato modo di metabolizzare le pagine lette nella settimana, quello che ci ha colpito è stato il tratto descrittivo dell’autrice che è sempre riuscita a calare i personaggi nel loro habitat naturale, disegnando i caratteri e l’ambiente così efficacemente da farceli toccare con mano. Il linguaggio usato nel libro è di facile comprensione e la lettura è scivolata via senza grandi intoppi.
Ora il gruppo parte con il nuovo ciclo di lettura e ha individuato il prossimo testo in Ho servito il re d’Inghilterra dello scrittore praghese Bohumil Hrabal.