di Pasquale Acconciaioco/Nell’antichità, al Colosseo, si faceva la fila per assistere agli spettacoli dei gladiatori. Più di recente il pubblico sportivo urla e tifa negli stadi per altri sport, soprattutto per le partite di calcio, in cui 22 uomini scendono in campo per combattere fisicamente e tatticamente per segnare un goal. In questi mondi tipicamente maschili ultimamente anche il gentil sesso si è ritagliato qualche spazio, tanto che ormai non esistono più sport o attività lavorative “per soli uomini”.
Anche il carcere, dove momentaneamente vivo, può essere pensato come un ambiente duro e violento, di segno maschile per eccellenza. Eppure la casa circondariale Rocco d’Amato è diretta da una donna e vede altre donne in ruoli importanti per il buon funzionamento dell’istituto. Il carcere di sicuro non è un’arena dove combattono gladiatori e tantomeno è un campo di gioco; è invece un luogo dove chi ha ruoli di responsabilità deve lavorare seriamente per condurre bene la nave che si trova a “comandare”. L’attuale comandante della Dozza, nell’esercizio del suo compito complesso e difficile, ha la fortuna di avere a fianco due donne magnifiche; si conferma anche in questo caso l’assunto che dietro un grande Uomo c’è sempre la forza di una grande Donna.
In questi anni ho visto tanti bei progetti realizzarsi per la volontà e la determinazione della Direttrice: fra gli altri il coro Papageno, cinevasioni, la redazione Ne Vale la Pena, la squadra di rugby, l’avvio del polo universitario; ma ciò che mi è rimasto nel cuore è la forza del Commissario Quattromani, braccio destro (e sinistro) del Comandante. Tantissimi detenuti si rivolgono a lei per le più svariate esigenze, e lei, senza far trasparire fatica o stress, arriva dove altri non arrivano, grazie alla forza della rassicurazione e della sensibilità femminile. Sono queste le vere armi vincenti di ogni donna con la D maiuscola, ingredienti che incredibilmente anche in un carcere, dove vige per lo più un regime militare, risultano più efficaci della cosiddetta forza maschile. Ciò non significa debolezza o mancanza di determinazione: è un Commissario con che porge la sua forza con la voce gentile e rassicurante di un’amica, e che fa sempre il possibile per dare una mano a chi è in difficoltà.