di Osvaldo Broccoli / È mattina. Mi affaccio alla finestra e butto lo sguardo fuori, tra le grate. Lo faccio spesso per non perdere l’abitudine di guardare in lontananza. Qua dentro, nelle sezioni, si vive in spazi ristretti e poco illuminati con luce artificiale, e così la vista si indebolisce. L’occhio passa oltre il muro di cinta, verso la collina, e tra le fronde di alcune piante di intravvede la cupola del santuario di S. Luca.
Poi lo sguardo cade sull’erba del pezzo di terra a fianco ai passeggi di cemento, dove andiamo ogni giorno nelle ore d’aria a camminare e a fare un po’ di movimento. In alcuni punti del prato di recente è stata tagliata l’erba; lì vedo alcune femmine di fagiano che mangiano. Le riconosco dal colore: le femmine sono prevalentemente grigio scuro, a differenza dei maschi che hanno le piume di diversi colori vivaci.
Non vedo Pippo. Di solito è sempre vicino alle femmine. Pippo è il nome che ho dato al fagiano maschio che vive qua alla Dozza. L’ho chiamato così perché anni fa mi è capitato di vedere, di domenica, un programma dove un personaggio dello spettacolo si travestiva da grosso pennuto e faceva la parodia a Pippo Baudo, chiamandolo insistentemente “Pippo, Pippo, Pippo”. Quando ho visto per la prima volta il fagiano mi è venuta in mente quella scena e il nome mi è rimasto impresso nella memoria, cosicché ora per me è Pippo.
Mentre guardo nella parte più lontana del prato, dove l’erba è più alta, a un tratto vedo saltare fuori con un balzo, svolazzando, due fagiani maschi, riconoscibili dal colore. Si scontrano in volo con grida sgraziate in una nuvola di piume cadenti. Poi uno ricade e sparisce nell’erba, mentre l’altro vola lontano sul muro di cinta e se ne va.
Capisco che la rissa è stata ingaggiata per il predominio del territorio, ma essendo lontano non so chi ha vinto. Durante la giornata guardo spesso fuori, per curiosità, e per vedere se riesco a individuare qualche maschio. Verso sera lo vedo, lo riconosco subito. È Pippo. È da tanto tempo che lo osservo, quindi per me è inconfondibile. Zoppica un po’ mentre cammina, perché evidentemente nell’incontro-scontro si è fatto male ad una zampa. Si sta avvicinando alle femmine con l’aria spavalda e trionfale, fiero di aver cacciato via un intruso che sicuramente avrebbe importunato le sue compagne, alle quali è molto legato ed affezionato.