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Qual è la vita di una persona che non ha documenti? Non esiste?

Se perdiamo la carta d’identità, non perdiamo però ciò che rappresenta: sappiamo sempre chi siamo. Se invece a perdere il documento è uno straniero, allora il problema diventa molto serio.

La possibilità di restare in un Paese che non è il proprio è legata al possesso di un permesso di soggiorno, che è legato all’avere un posto di lavoro, che è legato al permesso di soggiorno: un circolo vizioso!

Sono le nostre azioni a definirci, ma a volte l’unica cosa che conta è possedere un foglio: se non lo si ha, si è condannati a un’emarginazione forzata, a una solitudine profonda, radicata e senza dignità, si è nulla, un’anomalia, un errore del sistema, un paradosso.

Venerdì 17 luglio, a partire dalle ore 21, presso Porta Pratello in via Pietralata 58 a Bologna, il Centro Donati – I Care, con l’aiuto di Enrico Baraldi e Nicola Borghesi, attori e autori teatrali di Kepler-452, e di Soukouna Ousmane dell’associazione Yérédemeton e dell’associazione SconfinaMenti aps, racconterà le storie di alcune persone che si sono trovate in questo genere di incubo, dovuto all’attuale normativa italiana.

Evento realizzato con il contributo dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna.

Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili.

(Foto di “Les Voyageurs”, scultura di Bruno Catalano brunocatalano.com