Far fronte alla grave situazione di sovraffollamento nelle carceri: bando rivolto al Terzo settore
Nella attuale situazione di grave emergenza socio – sanitaria le carceri, dove a causa del sovraffollamento risulta difficile applicare le misure di distanziamento sociale, possono diventare focolai di diffusione della pandemia, con grave pericolo per le persone detenute, gli agenti, il personale educativo e sanitario: una eventualità che comporterebbe anche un impatto gravoso per la sanità regionale. È prioritaria l’esigenza di tutelare la salute pubblica, contrastando la diffusione del contagio nelle carceri sovraffollate, attraverso le diverse opzioni messe a disposizione dalla legislazione per ridurre la popolazione penitenziaria.
Per fare fronte a questo problema nella nostra regione sono stati elaborati due progetti:
– la Regione Emilia-Romagna ha elaborato il progetto “Territori per il reinserimento – emergenza Covid-19“, approvato con DGR 351/2020 per un valore di 410.000 euro; 90
– l’Ufficio Interdistrettuale per l’Esecuzione Penale Esterna Emilia-Romagna e Marche ha approvato una propria progettazione dal titolo “Inclusione sociale per le persone in misura alternativa senza fissa dimora in Emilia-Romagna”, che verrà finanziata con ulteriori 62.000 euro.
L’appello è dunque rivolto alle realtà del Terzo, amministrazioni comunali, enti e associazioni con disponibilità di alloggi e strutture idonee, che diano la propria disponibilità ad accogliere 90 detenuti in possesso dei requisiti richiesti, per un periodo di sei mesi e comunque non oltre i 18 mesi.
Poiché le due progettazioni hanno i medesimi obiettivi e destinatari, è stato sottoscritto un apposito accordo con cui le due amministrazioni hanno deciso di avvalersi di un’unica procedura di evidenza pubblica per l’individuazione dei soggetti attuatori.
Le realtà del Terzo settore interessate sono invitate a presentare, entro il 4 maggio, proposte per l’accoglienza, nelle proprie strutture o in strutture messe a disposizione dalle amministrazioni comunali, di persone detenute che, pur avendo i requisiti per accedere a misure non detentive, non possiedono risorse economiche, alloggiative e lavorative.