Essere padre ed essere in carcere

di Filippo Milazzo

Ho
letto da poco, nell’ambito del progetto “Circolo di lettura alla
Dozza”, un romanzo intitolato “Cetti Curfino” di Massimo
Maugeri, nel quale viene, fra l’altro, descritta la difficoltà del
rapporto fra un genitore figlio, quando il genitore si trova
detenuto.

Ho
riportato le vicissitudini del racconto alla mia storia personale e
ho riflettuto a lungo su quanto sarebbe importante, proprio quando si
vive la detenzione, avere un rapporto sincero e senza riserve con i
figli.

Il
romanzo racconta delle difficoltà economiche di una donna rimasta
vedova molto giovane, con un figlio da crescere, costretta a
umiliarsi pur di portare a casa la cena, in un contesto sociale
ipocrita e senza riconoscenza che la porta all’esasperazione e la
costringe a delinquere.

E
così madre e figlio si separano, e il ragazzo viene a conoscenza dei
segreti più torbidi della vita della donna, decidendo di chiudere
ogni rapporto con lei. Prende anche lui la strada della delinquenza
e, pur avendo scelto di interrompere ogni contatto, utilizza la sua
influenza malavitosa per ricevere notizie sullo stato di salute
della madre senza mai abbandonarla realmente.

Come
ho detto ho trovato analogie fra questa storia e la mia storia: il
rapporto difficile coi figli, il vivere di stenti e di espedienti,
pur provando sempre a crescerli nel modo migliore. Ma non sempre ci
si riesce e si commettono errori, pur essendo animati dal desiderio
di non far loro mancare nulla e di crescerli con valori sani. E
iniziano le incomprensioni. I genitori non vengono capiti, ed i figli
si chiudono in sé stessi, ostacolando quel dialogo che è
indispensabile a mantenere vivo il rapporto.

Senza
un dialogo aperto e libero dal giudizio reciproco non è possibile
alimentare una relazione profonda.

Per
quanto mi riguarda, dopo anni di incomprensioni, è proprio qui, in
questo luogo, che sto riscoprendo il rapporto con mio figlio, con cui
da tempo non avevo vivevo una relazione profonda, in totale
complicità. Se con lui le cose vanno molto meglio purtroppo soffro
per la totale assenza di comunicazione con le mie figlie, con cui, a
parte uno scambio sporadico di notizie, non ho più un vero dialogo
da anni. Da qui dentro è difficile ricucire una relazione che ha
subito da tempo degli strappi, e riavvicinarsi quando si è tanto
lontani, anche fisicamente.

Ma
avendo scoperto quanto è importante mi sono ripromesso di percorre
lentamente la strada giusta per riallacciare i rapporti che ora sono
spezzati.