La strage del 2 agosto 1980: un dibattito per tenere viva la memoria e la voglia di verità e giustizia
Arci Nazionale, in collaborazione con Arci Bologna e Arci Terni, dà appuntamento per il 30 Luglio, alle 18, in diretta sulla pagina Facebook di Arci Nazionale, con un momento di commemorazione e riflessione collettiva in merito alla strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980. È prevista la partecipazione di illustri ospiti come Paolo Bolognesi, Presidente Associazione familiari delle vittime della strage di Bologna del 2 agosto 1980, Francesco Camuffo, Presidente Arci Terni, Francesca Chiavacci, Presidente Arci Nazionale, Lucilla Galeazzi, cantautrice, Matteo Pasi, regista, Simone Spataro, Vicepresidente Arci Bologna e Cinzia Venturoli, storica e professoressa Università di Bologna.
Il quarantesimo anniversario della strage di Bologna coincide con la scomparsa di Lidia Secci, mamma di Sergio e moglie di Torquato. Sono sue le parole che hanno dato titolo al film documentario di Matteo Pasi, “Un solo errore”, parole di Lidia, che dopo aver perso il suo ragazzo a soli 23 anni è stata insieme al marito, Presidente e fondatore dell’Associazione familiari vittime della strage di Bologna, uno dei riferimenti di questo movimento.
L’errore degli autori della strage è stato esattamente quello di aver pensato di pianificare la carneficina a Bologna. La reazione della comunità bolognese ha rappresentato esattamente l’effetto opposto a quello che desideravano gli autori. Il risveglio della società civile è stato imponente ed ha pervaso la cultura del nostro Paese. Il ternano Torquato Secci intuì la forza che avrebbe potuto avere un’associazione di familiari delle vittime. Quell’idea fece scuola e aprì la strada ad un tipo di associazioni analoghe che hanno dato un contributo enorme nella ricerca delle verità nascoste in tanti fatti alquanto oscuri della recente storia italiana.
Le comunità di Bologna e Terni hanno da sempre tenuto un filo diretto in questi momenti di riflessione, e ancor più oggi hanno sentito il bisogno di farlo, nel quarantesimo anniversario, il primo senza più una sola persona della famiglia Secci in vita. Bologna tragicamente avrà di fronte anni in cui le ferite e i testimoni aiuteranno a non dimenticare. Terni rischia di perdere questo patrimonio.
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