
Non tutti i detenuti della Dozza hanno la vocazione o l’interesse per l’area pedagogica, per la scuola o per l’università. Quindi passare le giornate, le ore e a volte i secondi può essere un problema. E allora che si fa? Si gioca! Si gioca a carte, a dama, a scacchi… in pochi, oppure a calcio, a monopoli, a schiaffo del soldato; si gioca con tutto e di più: gavettoni in doccia e all’aria, con il mangiare e bere. I più creativi giocano al lancio dei ceci con fionda, lancio di frutta o patate da cella a cella. 24 ore non stop di asilo nido!
Apertura, conta, chiusura: anche la routine della Dozza è infantile, semplice, basica. Si ride e si scherza anche per distrarci dai pensieri che ci vengono da fuori dalle mura, e così ci aiutiamo e ci appoggiamo tra di noi.
24 ore di Grande Fratello VIP e di Isola dei Famosi. Mi chiedo se questa ibernazione cerebrale, che ci fa regredire all’infanzia ma che sa anche tanto di demenza senile e di andropausa precoce, abbia un senso e uno scopo.
Tutti usciremo di qua prima o poi, uno dopo l’altro. Con quali risultati? Io farò l’esame per andare in prima elementare. Qui ho imparato tante cavolate da fare gola al grandissimo Gino Bramieri.
Chissà??? Sarà che la galera non va presa troppo sul serio? Un po’ come la vita? Buona Galera a tutti.