image_pdfimage_print

Si è svolta nella giornata del 28 ottobre, in forma di diretta Facebook sulla pagina di Africa e Mediterraneo la presentazione regionale del Dossier statistico Immigrazione a cura di IDOS/Confronti 2020, organizzata come ogni anno da Africa e Mediterraneo, con il Patrocinio del Comune di Bologna e in collaborazione con CGIL e CISL Emilia-Romagna.

Al 31 dicembre 2019 i cittadini stranieri residenti in Emilia-Romagna sono quasi 560.000, di cui circa un quarto sono cittadini di paesi dell’Unione Europea e costituiscono il 12,5% della popolazione complessiva. Il dato, in leggero aumento rispetto all’anno precedente, raggiunge il valore più alto dell’intera serie storica, confermando l’Emilia-Romagna prima regione in Italia per incidenza di stranieri sul totale della popolazione residente basato sul dato medio nazionale, a sua volta in leggera crescita rispetto al 2018. Durante lo scorso anno, gli stranieri residenti in regione sono aumentati di circa 11mila unità.

A livello provinciale è entrato nel dettaglio Valerio Vanelli, dell’Osservatorio Regionale sul fenomeno migratorio, esponendo i dati riguardanti la residenza degli stranieri ed è stato rilevato che l’incidenza è più marcata nelle province nord-occidentali come Piacenza e Parma mentre gli ultimi posti, di questa classifica, li occupano le province di Forlì-Cesena, Rimini e Ferrara. Per quanto riguarda i paesi di cittadinanza, in Emilia-Romagna così come nel resto del paese, si conferma la netta prevalenza della comunità romena e a seguire, in ordine decrescente, i cittadini del Marocco, albanesi, seguiti da ucraini, cinesi, moldavi e pakistani che rappresentano circa una quarta parte rispetto ai primi classificati.
“Va inoltre sottolineato – afferma Vanelli – che dei quasi 560 mila stranieri residenti in Emilia-Romagna, oltre 120 mila, pari al 21,4% del totale, sono minori e che l’età media dei cittadini stranieri residenti in regione è di 34,3 anni, mentre quella degli italiani è di 47,5 anni.”

Per quanto riguarda l’accoglienza è intervenuto, invece, Giuseppe Nicolini, del Servizio Protezioni internazionali di ASP-Città di Bologna e ha esposto i dati di SAI/SIPROIMI, pubblicati periodicamente sul sito dedicato, che vede l’adesione di 43 Comuni dell’Area Metropolitana di Bologna dal 2017. Al 30 giugno 2020 erano 927 le persone accolte nel sistema in 128 strutture diffuse in tutto il territorio metropolitano. Le nazionalità delle persone accolte sono complessivamente 41, la prima è quella nigeriana con poco più del 20%.
Nell’ambito delle accoglienze di persone giunte con arrivi regolari attraverso i Corridoi Umanitari sono presenti siriani ed eritrei, i primi provenienti da Libano e Giordania e i secondi da Etiopia e Sudan. In merito alla posizione del soggiorno, all’interno del sistema, al 30 giugno erano presenti 534 titolari di protezione internazionale, che costituiscono la maggioranza, mentre erano 361 le persone ricorrenti alle decisioni della Commissione Territoriale, residuali altri titoli di soggiorno.

Alla presentazione del dossier ha partecipato anche Marco Lombardo, Assessore Lavoro, Relazioni europee e internazionali del Comune di Bologna, e ha affermato che “La presentazione del dossier è un momento di conoscenza che aiuta ad andare oltre la rappresentazione distorta che
spesso si fa del fenomeno migratorio. Il nuovo decreto del governo è un primo passo che va nella giusta direzione ma è necessario il ripristino del modello SPRAR e dell’accoglienza diffusa, per il quale Bologna si è distinta, e quindi il superamento dei grandi Centri di Accoglienza, in modo che si possano alleggerire le condizioni degli ospiti, ad esempio del Centro bolognese di Via Mattei, anche tenendo conto della pandemia.”

“Cambiare la narrazione sull’immigrazione significa riconoscerne e svelarne la normalità, senza per questo dimenticare gli aspetti di criticità, peraltro presenti in qualsiasi realtà sociale” – ha concluso Ciro Donnarumma, Segretario Regionale CISL Emilia-Romagna con delega all’immigrazione.

Per conoscere il Dossier statistico Immigrazione 2020 nel dettaglio visitare la pagina dedicata >>.